di Wlodek Goldkorn, L’Espresso:
“Se un romanziere avesse inventato il personaggio di Marina Cvetavea, la critica, quella colta e sofisticata, avrebbe detto che si tratta di una narrazione che supera ogni limite, e quindi inverosimile. E invece a ricordare quanto fuori dall’ordinario fosse la biografia della grande poetessa russa è un suo libro che l’editore Voland ha pubblicato, con un’ottima prefazione e altrettanto bella traduzione di Pina Napolitano, i “Taccuini. 1919-1921”
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